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  • Torna lo spettacolo From Mississippi to Thames !

    Torna lo spettacolo From Mississippi to Thames !

    Ritorna lo spettacolo di Steve Angarthal “From Mississippi to Thames” che verrà proposto il 18 e 27 Agosto presso il locale milanese “Le Trottoir alla Darsena

    Formazione:
    Steve Angarthal – Chitarra e Voce
    Dario Bucca – Basso
    Sergio Ratti –  Batteria

    Un viaggio musicale alla riscoperta di un genere musicale che nel ‘900 ha rivoluzionato la musica moderna dando ispirazione alla nascita e allo sviluppo di quasi tutti gli stili di musica popolare: il blues, e di un momento altrettanto importante nella storia della musica; la scena londinese degli anni 60/70.Lo spettacolo “From Mississippi to Thames” presentato da Steve Angarthal, chitarrista e cantante della scena hard rock/metal italiana, si pone come una rivisitazione del repertorio blues partendo da brani tradizionali  fino alla scena rock blues inglese degli anni 70’.
    Tra gli autori proposti troviamo Muddy Waters, Billy boy Arnold, Hendrix, John Mayall, Clapton, Jethro Tull, Jesse Colin Young, Steve Ray Vaughan, Free e Deep Purple.Il progetto nasce, nella sua forma embrionale, con Masha Mysmane alla voce, William Nicastro al basso e Paolo Pellegatti alla batteria e Steve Angarthal alla chitarra: la formazione si esibisce in alcuni locali di Milano ma senza consolidare la situazione.

    In seguito Steve, decide di formalizzare l’idea di un progetto di rivisitazione del repertorio blues e così completa l’idea di un viaggio immaginario fra i due fiumi simbolo del blues: il Mississippi e il tamigi appunto.
    La scaletta dello show quindi porta l’ascoltatore attraverso un percorso che dal delta blues originario arriva fino alla scena londinese degli anni ’70 proponendo una soluzione divertente e interessante per quello che gli artisti proposti hanno apportato al vasto mondo del blues.

    Questo spettacolo viene trattato mantenendo la formazione a trio reminiscente di esempi storici come Cream e Jimi Hendrix Experience e con una forma aperta dove, attorno alla figura di Steve Angarthal alla chitarra e alla voce, ruotano vari musicisti con i quali Steve ha collaborato in passato; fra questi ci sono William Nicastro, Daniele Petrosillo e Dario Bucca al basso elettrico e Sergio Pescara, William Americo Costantino, Giancarlo Cova e Sergio Ratti alla batteria.Il curriculum di ognuno di essi è di assoluto primo livello vedendo i nostri impegnati in molti importanti progetti  discografici e in attività concertistica che hanno toccato sia il territorio nazionale che quello estero.

    Come nella migliore tradizione legata alla musica blues, i brani proposti vengono interpretati e trasformati in ogni esibizione per lo spirito di improvvisazione del momento e della spiccata propensione di questi musicisti a dialogare attraverso i loro strumenti musicali in un continuum sonoro sempre cangiante ed adrenalinico che è in grado di incantare e coinvolgere il pubblico!

  • Bubble Fest 2017

    Bubble Fest 2017

    Photos from 2017 Bubble Fest show with Pino Scotto band

    • Photo shot by Andrea Barbera
  • OD Box

    OD Box

    Oggi vorrei parlarvi di uno dei pedali che utilizzo da tempo nella mia pedaliera: OD Box di Masotti Guitar Devices.

    odboxSi tratta di un pedale overdrive che offre la possibilità di saturare il suono quasi al limite della distorsione vera e propria; tuttavia le applicazioni che preferisco con questo pedale sono di Boost e overdrive. Le caratteristiche per me più importanti, e di spicco, di questo pedale sono un’ampia gamma dinamica e timbrica date dalla cura e dalla meticolosità con la quale la Masotti e’ solita realizzare i propri prodotti: infatti, pur presentando un layout abbastanza canonico, il pedale OD Box è in grado di lasciarsi alla spalle un grosso numero di pedali di altre case produttrici.

    Vediamo le sue caratteristiche:

    • lo chassis è di acciaio inox piegato molto robusto,
    • sono disponibili tre controlli a potenziometro (Volume, Tono, Drive) e un interruttore piccolo a tre posizioni (Shape)che permette di impostare il tipo di saturazione preferita,
    • il circuito è di tipo true bypass
    • le connessioni disponibili si trovano ai due lati del pedale e sono in, out (ingresso e uscita del segnale) e dc input (ingresso che permette di alimentare il pedale tramite una alimentatore esterno seguendo lo standard boss 9 Volt e centrale negativo).
    • Due led per visualizzare comodamente e in ogni situazione lo stato operativo del pedale

    Il pedale può anche funzionare con una pila a 9 Volt che può durare piuttosto a lungo, visto che l’OD Box presenta un consumo di corrente abbastanza basso (20mA);  in questo caso, tuttavia, è importante assicurarsi di non lasciare il pedale connesso quando non è in uso.

    Per utilizzare il pedale in maniera corretta, consiglio di partire sempre dalla selezione dell’interruttore shape, perché ognuna delle tre posizioni cambia in maniera radicale il comportamento dei tre potenziometri con il quale si andrà a scolpire il suono che ci interessa.

    La casa produttrice numera le tre posizioni a partire dal basso, mentre personalmente le concepisco in proporzione all’aumento del segnale (come è possibile vedere nel video in allegato all’articolo); perciò, partendo dalla posizione in basso come la numero 1, considero la posizione in alto come la 2 (mentre Masotti la numera come 3) e la posizione centrale come 3 (mentre Masotti la numera come 2).

    Le caratteristiche di queste tre posizioni  sono:

    1. Overdrive morbido e cremoso con una risposta in frequenza completa, anche se leggermente contenuta sia in basso che in alto, nonché una leggera compressione del suono
    2. Overdrive più aggressivo con una mediosità che ricorda le sonorità british anni 70’; in questo caso la dinamica e l’estensione in bassa frequenza sono maggiori della posizione precedente
    3. Overdrive in grado di entrare in territorio di distorsione; in questo caso si dispone di una gamma dinamica e di frequenza molto ampie.

    Vorrei sottolineare che i risultati che si possono ottenere con l’OD Box sono davvero molti perché bastano piccole variazioni di ognuno dei controlli per avere delle modifiche evidenti. Inoltre farà una notevole differenza la tipologia di impostazioni dell’amplificatore che utilizziamo, poiché,  a seconda della dinamica del suono base, le stesse impostazioni del pedale daranno sonorità differenti. Infatti, essendo l’Od Box in grado di avere un notevole segnale d’uscita, si avranno timbri variabili a seconda della capacità del nostro amplificatore di saturare o meno e seguire dinamicamente il segnale in ingresso.

    Per completezza e trasparenza nella descrizione di questo pedale, vorrei aggiungere che il pedale per sua natura presenta una piccolo effetto passa alto (elimina quindi le frequenze più basse): questa caratteristica è da tenere in considerazione per capire in profondità la filosofia di costruzione che c’è dietro al pedale. Infatti, unita a questa leggera riduzione di frequenze basse, vi è una enfasi molto interessante e musicale nella parte medio alta: in questo modo il pedale permette di far passare sempre il suono della chitarra perché ne amplifica la parte più “cantabile” e di “presenza”. A sostegno di questa caratteristica vi è un uso molto diffuso da parte dei fonici di equalizzare il suono delle chitarre in questa maniera sia in ambito di studio che live.

    Per concludere, considero l’ OD Box uno strumento di costruzione del mio suono molto importante perché la possibilità di un colore timbrico aggiuntivo amplifica le possibilità sonore alle quali posso attingere e la sua qualità e affidabilità eccellenti concorrono a spingere l’energia e l’inspirazione in ogni momento in cui la musica deve dire la sua!

    Steve Angarthal

     

  • Nemesis delay

    Nemesis delay

    Recensione di Steve Angarthal

    La casa americana Source Audio, i cui prodotti vengono distribuiti in Italia da Reference Laboratory, sta presentando negli ultimi anni una serie di prodotti, per chitarristi e bassisti, di ottima fattura che meritano sicuramente attenzione!NemesisFlat_MedRes Il filo conduttore nel quale può essere inserita l’effettistica di Source Audio è qualità, alta programmabilità e versatilità. Oggi vorrei parlare del pedale Nemesis dedicato agli effetti di ritardo del segnale (delay ). Risorse: Il pedale offre molte risorse fra le quali:

    • connessioni audio mono/stereo
    • connessioni midi in e through
    • ingresso per un pedale di espressione commutabile anche in un interruttore esterno per cambiare i preset
    • connessione proprietaria che permette di collegare il pedale al neuro Hub e poter creare una catena di effetti completamente richiamabile, oppure l’utilizzo dei pedali d’espressione Source Audio dual espressione e Reflex, o, ancora, l’utilizzo del controller wireless Hot Hand Ring
    • Porta mini-USb

    L’interfaccia utente è anch’essa ricca di controlli, che però non fanno perdere la facilità e la velocità di utilizzo. Troviamo quindi, partendo dall’alto a sinistra, i seguenti controlli:

    • time: regolazione del tempo di ritardo
    • preset knob: selezione della tipologia di delay desiderata
    • mix: bilanciamento del rapporto fra suono effettato e suono originale
    • feedback: regolazione del numero di ripetizioni ed eventuale auto oscillazione
    • mod: regolazione della quantità di modulazione assegnabile ai ritardi
    • rate: regolazione della velocità di modulazione assegnabile ai ritardi
    • intensity: regolazione delle variabili timbriche associate alle diverse tipologie di delay
    • tap 1: micro interruttore che permette di impostare diverse figure ritmiche alle ripetizioni in funzione del tempo impostato
    • on/off: interruttore per abilitare e disabilitare l’effetto
    • select: micro interruttore per richiamare gli 8 preset utente memorizzabili
    • tap 2: interruttore che permette o di impostare il riferimento del tempo musicale e sincronizzare le ripetizioni del delay al brano musicale suonato, oppure di accedere alla funzione Hold per “congelare le ripetizioni in corso

    Programmabilità: il Nemesis, pedale che appartiene alla ultima linea di pedali Source Audio denominata One Series, è il più potente in quanto può essere gestito sia manualmente, con l’utilizzo dei vari potenziometri, che in modalità off-line attraverso l’uso della Neuro App via smartphone o tablet, oppure attraverso il Neuro Hub e relativo software Hub manager. SOR HUB-Largehm_2_1_screenshot   Paletta timbrica: il pedale mette a disposizione una vasta gamma di tipologie di delay come eco a nastro , a condensatore o digitali tutti con la possibiltà di aggiungere alle ripetizioni modulazione (chorus, filtri e wow and flutter), pitch shifting o configurazioni ritmiche  in multi tap. A seconda del tipo di delay selezionato è anche disponibile la sezione di input filter che ripropone la colorazione del suono non effettato tipica delle macchine analogiche originali alle quali gli algoritmi si ispirano. Routing: il pedale può funzionare in modalità mono o stereo semplicemente in base ai cavi che vengono inseriti nel pedale; sempre tramite software è possibile decidere percorsi di segnale differenti come mono in-mono out + dry out, mono in – effect loop –mono out. A prescindere della configurazione prescelta, il pedale può funzionare sia in true bypass che in buffered bypass permettendo, quindi, l’ottimizzazione della qualità audio del nostro suono User preset: sono disponibili otto memorie per salvare otto effetti differenti e personalizzabili. Il default del pedale è solo quattro preset, ma attraverso la Neuro App è possibile estendere il numero disponibile; in questo caso i quattro led cambieranno la configurazione di accensione per dare la visualizzazione ottica del numero di preset abilitato. Questi preset possono essere richiamati o manualmente attraverso il piccolo interruttore select, oppure con uno switch esterno collegato all’ingresso posteriore pedal in. Midi: il Nemesis è programmabile interamente via midi, inoltre con l’utilizzo del Neuro Hub e del software di gestione Hub manager, si possono memorizzare e richiamare fino a 128 preset differenti richiamabili tramite pedaliera midi esterna tb_sb_hubmanager2Neuro App: l’applicazione funziona sfruttando la connessione 2 del pedale che richiede l’uso di un connettore jack stereo (TRS), il quale utilizza il primo percorso (Tip) per far passare il suono di chitarra e il secondo (ring) per mandare i segnali di controllo e programmazione al pedale stesso.  In dotazione viene fornito un cavetto mini jack – jack stereo che consente di collegare l’uscita cuffie dello smartphone o del tablet all’ingresso 2 del pedale. Scaricando la app gratuita Neuro App per il sistema operativo appropriato, sarà possibile regolare le impostazioni hardware globali del pedale nonché creare la propria libreria di suoni programmati, o ancora accedere alla community Source Audio dove ogni utente può condividere i propri suoni e accedere ai suoni creati da altri utenti. Ingresso USB— attraverso questa connessione è possibile mandare messaggi  MIDI program change, continuous controller e midi clock al Nemesis oppure aggiornare il pedale stesso con driver e algoritmi più recenti che vengono messi a disposizione nella sezione downloads del sito Source Audio.

    Impressioni di utilizzo: sto apprezzando il Nemesis per la possibilità che offre di creare suoni differenti e sempre di grande qualità! Potendo controllare ogni singolo aspetto dei diversi delay che utilizzo è possibile, di volta in volta, arrivare dove la fantasia sonora mi sta portando. Prediligo l’uso dei delay a nastro e analogici e con le modalità noise tape, tape , slapback e analog si possono fare davvero grandi cose! Se si vuole essere ulteriormente creativi con le modalità degrade, helix, rhythmic, reverse o sweeper  si potranno trovare delle sonorità davvero interessanti e potenti per la capacità che il pedale offre nel variare e personalizzare i vari timbri.

    Sperando di poter presentare un video a breve, vi saluto.

    Let the music take you higher!

    Steve Angarthal

  • Sito aggiornato

    Sito aggiornato

    Aggiunte nuovo gallerie di foto e nuove date del tour con Pino Scotto “Live for a dream tour”!

    New Photo galleries added, as well as new live events of Pino Scotto “Live for a dream tour”!

  • SHG 2016

    SHG 2016

    Photos from 22/11/2016 Second Hand Guitar Show in Milan.

  • Secret of steel

    Secret of steel

    ANGARTHAL “URANUS AND GAIA”
    Angarthal è lo pseudonimo di un entusiasmante nuovo trio milanese. Si tratta di un progetto, capace di sposare le più tradizionali componenti della scuola hard and heavy ‘classica’ – Deep Purple, così come Rainbow – con un sound decisamente fresco e moderno, sempre accattivante. Il tutto sorretto da una tecnica sopraffina, con abbondanza di (non sterili) virtuosismi. Nei tredici brani di Uranus and Gaia, la chitarra del leader si muove a spasso tra Malmsteen, Steve Vai e naturalmente Ritchie Blackmore, non senza comunque belle tastiere di supporto. Splendida la copertina, al pari poi delle immagini evocate dai pezzi, ispirate dalla tradizione fantasy degli anni d’oro e dalla mitologia, tanto greca quanto celtica. Angarthal, pertanto, è sinonimo di musica colta e raffinata, non solo potente ed ottimamente eseguita. Per nostalgici amanti dei guitar-heroes, quindi, ma non solo.

  • Intervista da Battle Helm

    Intervista da Battle Helm

    During summer Steve has been talking with ANDERS EKDAHL  about his new cd “Uranus and Gaia”; you can find this long and interesting conversation on website “Battle Helm” following this link

  • Recensione su Metal Temple

    Recensione su Metal Temple

    ANGARTHAL “URANUS AND GAIA”

    Uranus and Gaia,” the new album by Italian Heavy Metal group ANGARTHAL, transports the listener to a world of wonder and mystery, blending fantastical fiction with the always-enthralling power of classic Heavy Metal.

    Powered by the super-talented singer/guitarist Steve Angarthal, the band’s first release is chock-full of the sort of epic, melodic goodness that fans have long adored, from guys likeHELLOWEEN and IRON MAIDEN to latter-day acts such as WHITE WIZZARD andULTIMATIUM. The album was written and performed almost entirely by Angarthal himself, no mean feat even for a well-known guitar maestro, and you can tell it really is a labor of love with the impassioned performances found throughout. Backed by Luca Saja’s powerhouse drumming, ANGARTHAL bring an infectious enthusiasm to tracks like opener “Punch” and the title track, which never miss a chance to display their progressive tendencies as well as their sheer musical might.

    This is all done without detracting from the normal flow of each song; for the most part, it never feels like the band is trying to flex on the listener. Instrumentals like “Leviathan Rising” and “Miles In The Desert” are indeed showcases of the Angarthal’s compositional ability, though they are just as nuanced and song-focused as any of the tracks he does lend his vocals to. Elsewhere, more serious-minded songs like “Morrigan” and “After The Rain” power ahead with their dazzling melodies and shimmering atmospheric effects. “Wielders Of Magic” yet again ventures forth without lyrics to accompany it, but the combination of dancing, clean guitar parts and electrifying solos more than provides the sense of awe its title suggests.

    While the momentum on the album starts to waver after the initial wave of high-energy offerings, there isn’t a bad track to be heard on “Uranus and Gaia” as the band deliver track-after track of melodic Heavy Metal goodness. The album’s mixture of fantastical imagery and well-thought-out compositions makes for a release that is likely to be satisfying to Heavy/Power Metal connoisseurs as well as newcomers.

    Songwriting: 8
    Originality: 7
    Memorability: 6
    Production: 8

  • Metal Wave

    Metal Wave

    ANGARTHAL “URANUS AND GAIA”
     Quando ti trovi ad ascoltare e recensire album creati da uno dei musicisti più lodevoli della scena metal, un pò di pressione la senti.
    Stiamo, ovviamente, parlando di Steve Angarthal, artista di fama internazionale e musicista dalle mille peculiarità.
    La sua ultima fatica è appunto Uranus and Gaia, un album sviluppato attraverso tredici songs ben amalgamate.
    In un certo senso, è come fare un mezzo tuffo nel metal più classico a cavallo tra origini e modernità.
    Uranus and Gaia rappresenta un lavoro che se fosse composto da altri, suonerebbe falso, ma Steve ha la capacità di rendere unico ogni suo brano in tutti gli aspetti in cui lo “veste”.
    La musica è orecchiabile, a tratti melodica, quasi una colonna sonora.
    Non troviamo nulla di pomposo, ma pura e sana energia trasmessa da chi di palchi ne ha calcati.
    Va da sè che tutta la line up è degna di nota.
    Detto questo e trattandosi di un metal classico, ma non banale, non mi resta che consigliarvi vivamente questo Uranus and Gaia anche per supportare il talento marchiato Made in Italy e non solo quello estero.

  • House of Prog

    House of Prog

    Angarthal is featured in Dj Morgana’s playlist on WEDNESDAY August 31st!
    Dj Morgana presents: “Even more madness at the Metal Madhouse” with Arianna Pernigoni
    3pm ET/ 9pm CET/ 8pm UK on #HouseofProg
    ►LISTEN ►http://houseofprog.com ( chatroom/players )
    ►LISTEN ►http://tunein.com/radio/House-of-Prog-s232964
    Here’s the awesome playlist

    Anthrax – “Madhouse”
    Arch Enemy– “Graveyard of Dreams”, “Stolen Life”
    Axel Rudi Pell – “‘Till the World Says Goodbye”
    blink-182 – “She’s Out of Her Mind”
    Dream Theater – “The Count of Tuscany”
    Rage – “All This Time”
    Sieges Even – “Sequence IV: Stigmata”
    Nergard – “When All I Want is You”
    Amon Amarth – “On a Sea of Blood”
    Dimmu Borgir – “The Invaluable Darkness”
    Mark Claytor – “High Mass”
    Iron Maiden – “The Prisoner”
    Iron Savior – “The Savior”
    Leprous – “Moon”
    Opeth – “Bleak”
    Savatage -“Hall of the Mountain King”
    Serious Black – “You’re Not Alone”
    The Rumjacks – “One Summer’s Day”
    Blind Guardian – “The Curse of Feanor”
    Kissin’ Dynamite – “God in You”
    Trans-Siberian Orchestra “Forget About The Blame”
    Dropkick Murphys – “Rose Tattoo”
    Foo Fighters – “Everlong”
    Steve Angarthal – “The Abyss of Death”
    RUSH – “The Pass”
    The Clan – “Irish Sky”
    Scar Symmetry – “Limits to Infinity”
    The Virus – “Steamer”
    DESPITE – “Triage”, “Chaos Trigger”
    AC/DC – “Play Ball”

    And if you haven’t already, please visit The Madhouse Headquarters and ‘like’ the Page

  • Mind Infinity

    Mind Infinity

    ANGARTHAL “URANUS AND GAIA”

    Molti conosceranno Steve Angarthal nelle vesti di chitarrista di Pino Scotto, prima assieme ai Fire Trails, e recentemente come membro del gruppo che sta portando in giro il nuovo CD/DVD “Live For A Dream” dell’ex cantante dei Vanadium. “Uranus And Gaia” è un album che Steve ha fortemente sentito la necessità di comporre e registrare, non solo come “sfogo creativo”, ma anche per sottolineare la sua abilità non solo in fase tecnica (indiscutibile), ma anche compositiva. “Punch” ad esempio esplode con la furia hard rock dei vecchi Rainbow, e non a caso viene messa come bomba di apertura dell’album: non tutto il resto del materiale possiede una tale carica dinamitarda, va detto, altrimenti staremmo qui a parlare di un capolavoro. Tuttavia non ci sono mai cadute di tono in un lavoro molto compatto, che si barcamena tra classico hard rock e power metal dalle tinte più o meno neoclassicheggianti. Steve si dimostra anche un buon cantante, specie quando le melodie non richiedono troppi “ghirigori” ma vanno dritte al sodo, come nella succitata “Punch”. Si distinguono per epicità ed ariosita anche il mid-tempo “Holy Grail” e l’evocativa “Sailing At The End Of The World”. I virtuosismi di Angarthal vengono relegati per “Leviathan Rising”, ma soprattutto per la magnifica “Miles In The Desert”, un vero compendio di tecnica, melodia, arrangiamento e buon gusto.

    VOTO: 7