Dopo anni di onorata carriera all’ombra, se così si può dire, delle band di cui fa parte (Fire Trails per dirne una), Steve Angarthal ha finalmente trovato il tempo e l’energia per comporre il suo primo album da solista. Il polistrumentista si è occupato praticamente di ogni cosa (escludendo batteria, mastering e qualche ospitata è tutta farina del suo sacco) per produrre questo “Uranus and Gaia“, un album di hard rock melodico dalle tinte moderatamente sinfoniche (penso, a grandi linee, ai Brazen Abbot di Nikolo Kotzev) che non ha paura di volgere lo sguardo anche verso altri orizzonti musicali.
Categoria: Uranus and Gaia press releases
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Giornale metal: intervista a Steve Angarthal
Sei appena uscito sul mercato discografico con un nuovo album in studio, puoi presentarlo ai nostri lettori?
Il disco si intitola “Uranus and Gaia” ed è nato come la continuazione del progetto Dragon’s Cave col quale avevo pubblicato “Elektro motion” nel 2010: cercando di migliorare il lato della comunicazione e dell’identificazione di questo progetto ho deciso di cambiarne il nome in Angarthal.